MONDEVAL skialp
19 febbraio 2018
Altro lunedì e altra gita di scialpinismo. Assieme a Marco abbandoniamo l’Alpago e le nostre zone per andare finalmente in Dolomiti e con noi c’è anche Alessandro, reduce da un mese di lavoro e con un po’ di ferie da consumare. Ci dirigiamo a Pescul oltre il passo Staulanza e prima di arrivare al piccolo paese, quando ha fine la pista da fondo che s’incontra, troviamo un piccolo spiazzo dove lasciare l’auto e dove ha inizio l’uscita.
Risaliamo lungo la strada fra gli alberi puntando verso Nord. Un paio di saliscendi ci fanno intuire che dovremo togliere gli sci in fase di rientro e già imprechiamo. Poi dove il bosco si dirada la strada fa una curva a gomito per puntare a valle mentre noi proseguiamo su quelli che in estate sono dei verdi pascoli.
Fino a quota 1900 la pendenza non è mai eccessiva, poi per risalire in direzione della forcella Ambrizola il tutto si fa ripido e la neve trasformata non aiuta di certo. Vengono in soccorso i rampant fin quando il tutto si appiana.
Individuata malga Mondeval de Sora puntiamo a questa. Quando la raggiungiamo decidiamo per una pausa prima di procedere lungo il pendio che ci chiama. A guardare quello che ci aspetta siamo come tre Ulisse in balia del canto delle sirene.
Solitamente qui si dovrebbe tagliare verso il lago delle Baste per poi seguire la cresta che porta alla cima, ma si decide per risalire dove gli altri il giorno precedente sono scesi. Un po’ più di fatica sicuramente ma molto meno sviluppo. Considerando poi che il giovane Ale batte traccia come un treno non è poi nemmeno così dispendioso arrivare in vetta.
Sul cocuzzolo la vista è fantastica nonostante si sia addensata qualche nuvola. L’ambiente che ci circonda è qualche cosa di straordinario. Togliamo le pelli e ci prepariamo senza fretta.
Ale scende sul lato destro rispetto a tutte le tracce già fatte, vuole andare a vedere un canale. Marco e io a sinistra, sempre su neve ancora immacolata. Ne esce una sciata facile ma eccelsa su neve fresca, quella polvere che non t’aspettavi e che ti fa scivolare regalando una sensazione di estraneazione da tutto mista a godimento. Poi quasi alla malga tagliamo il pendio e ci ricongiungiamo con Alessandro per fare le ultime curve assieme.
A causa di una depressione doppiamo spingere un po’ sulle racchette per tornare sul più ripido pendio fatto in salita. La crosta che c’è è molto dura, soprattutto dove già sciata, quindi riusciamo a scendere in maniera dignitosa fino alla stradina per poi rientrare velocemente fino alla macchina.
Giornatona super! Neve veramente stupenda e ambiente che non ha bisogno di presentazioni. Non resta che fermarsi a mangiare e bere un paio di rossi per festeggiare l’uscita.
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